In ricordo di Sayyid Qutb

Publié le par Al Italî

بسم الله الرحمان الرحيم

 

Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo

 

In ricordo di Sayyid Qutb

 

(che Allah gli accordi il Martirio)

 

Fatwâ di shaykh Hamud ibn al-Uqlâ ash-Sha’ibi

 

 

 

Domanda: Oh shaykh, che Allah la preservi, molte cose sono state dette a proposito di Sayyid Qutb (Rahimahullah). Troviamo della gente che lo considera esente da ogni errore, ed altri che lo trattano da sviato, addirittura da miscredente. Qual è la verità al suo riguardo?

 

Risposta:

 

La Lode spetta soltanto ad Allah, Signore dei Mondi; che la Pace e le Benedizioni siano su colui dopo il quale non vi saranno più Profeti,

 

Ama ba’ad:

 

L’intellettuale letterato Sayyid Qutb (Rahimahullah) ha molti nemici, discordanti nella loro maniera di criticarlo e nei loro scopi, ma convergenti su degli interessi comuni, e prima di provarvi che gli insulti dei polemisti diretti contro Sayyid Qutb (Rahimahullah) sono esagerati, vi spiegherò perché Sayyid Qutb sia specificamente preso di mira e a chi tornerebbe utile il suo fallimento…

 

Sayyid (Rahimahullah) è considerato tra i Sapienti di questo secolo (il XX°, ndr) che possiedono un minhaj (cammino, via) tendente ad abbattere i governanti ingiusti, e a svelare la loro miscredenza, e fa parte dei migliori predicatori che abbiano richiamato all’adorazione di Allah (‘Azza waJalla) e al Tawhîd al-Hakimiyyah, ciò che innervosì i nemici di Allah e del Suo Profeta come Nasser e altri… E nessuno gioì tanto della sua morte quanto essi. Ma questi nemici si innervosirono doppiamente dinanzi a questo eroe, quando, dopo aver pensato di averlo ammazzato, ecco che il suo sangue ha fatto rivivere il suo minhaj, e che le sue parole si sono infiammate di coraggio. Così, i musulmani l’hanno sempre più apprezzato, e i suoi libri sono stati venduti in gran quantità, poiché egli ha provato la potenza del suo minhaj con verità e costanza. Allora, (i nemici) si sono affrettati a rinnovare i loro attacchi per uccidere, questa volta, il suo minhaj, ma come potrebbero mai riuscirci??

 

Così, il fatto di prendere di mira Sayyid Qutb (Rahimahullah) non ha il solo scopo di attaccare la sua persona, poiché egli non è il solo predicatore ad aver commesso degli errori e, certamente, egli ne ha compiuti, non lo neghiamo. No, il male diretto verso di lui non ha lo scopo di indebolirlo personalmente, poiché egli ha già raggiunto il suo Signore, e noi domandiamo per lui il Martirio, ma ciò che non smette di inquietare i suoi nemici e coloro che li seguono, è il fatto che il suo minhaj si propaga tra i figli dei musulmani.

 

E quando sento dire del male su Sayyid Qutb (Rahimahullah) non ne sono stupito, poiché Allah (SubhanaHu waTa’ala) dice:

 

Ad ogni profeta assegnammo un nemico… (Corano XXV. Al-Furqân, 31)

 

Così, chiunque possieda una luce di profezia possiede anche dei nemici tra la gente della falsità, in funzione di ciò che detiene di eredità profetica. Ma tutto il male recato a Sayyid non gli nuoce affatto, al contrario ciò lo eleva e gli aggiunge delle hasanât.

 

Tuttavia, ciò che provoca il mio sgomento è il modo di agire di questa gente che pretende di seguire la verità, quando pesano male e non lo fanno con una bilancia esatta, benché Allah (SubhanaHu waTa’ala) dica:

 

Guai ai frodatori, che quando comprano esigono colma la misura, ma quando sono loro a misurare o a pesare, truffano (Corano LXXXIII. Al-Mutaffifîn, 1-3)

 

E quando dicono del bene su una persona che ha commesso molti più errori di Sayyid, lanciano le loro celebri frasi: “I suoi errori annegano nel suo oceano di hasanât”, o “quando l’acqua raggiunge il livello di 2 giare, non reca più impurità”, o altre sullo stesso stile, mentre se intendono parlare male di un altro, come Sayyid Qutb (Rahimahullah), che è ritenuto uno dei rivificatori nel dominio di Al-Hakimiyyah, seguono il cammino dei Khawarij e si spingono fino a ritenerlo miscredente per i suoi peccati e i suoi errori.

 

Non pretendiamo che Sayyid sia esente da errori. Ha commesso degli errori che esulano dal nostro argomento, ma essi non fanno deviare in nulla le fondamenta ella sua da’wah e del suo minhaj, così come molti altri commisero degli errori che non pesano affatto sulla loro reputazione, quali Ibn Hajar, An-Nawawî, Ibnu-l-Jawzi, Ibn Hazm… Essi incorsero in errori nella ‘aqidah, ma i loro errori non hanno impedito ad alcun figlio della Ummah, né ai suoi Sapienti, di profittare di loro o di rendere loro il loro diritto, e non hanno condotto a rinnegare le loro virtù. Essi sono A’imma da seguire, tranne sul punto in cui si sbagliarono, e lo stesso dicasi di Sayyid Qutb (Rahimahullah), i cui peccati non pesano sulle fondamenta della sua Da’wah orientata verso Tawhid al-Hakimiyyah e l’adorazione di Allah, così come sul suo minhaj.

 

La regola da seguire in questo genere di situazioni è quella ricavata dal versetto:

 

Ti chiedono del vino e del gioco d’azzardo. Di’: “In entrambi c’è un grande peccato e qualche vantaggio per gli uomini, ma in entrambi il peccato è maggiore del beneficio…” (Corano II. Al-Baqara, 219)

 

Così, si deve guardare al minhaj di chiunque abbia insegnato un minimo a praticare nella fondamenta della religione, e se vi si trovino più errori che cose positive, ed il male insito in esso sia maggiore del bene, allora si trascura la sua parola, si arrotolano i suoi libri e non se ne riporta nulla.

 

E su ciò, Sayyid (Rahimahullah) ha i suoi errori annegati nelle sue virtù e la sua difesa delle parole “Lâ ilâha illâ Allâh”, e non vi è alcun dubbio che egli abbia propagato le fondamenta della dottrina corretta, anche se ha commesso degli errori e fatto delle dichiarazioni con le quali noi non siamo d’accordo.

 

Infine, mi resta da precisare che ritengo (ed è Allah Il Giudice) che Sayyid sia incluso nelle parole del Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam): “Il signore dei martiri è Hamza, ed ogni uomo che si sia posto dinanzi ad un dirigente ingiusto, gli abbia ordinato il bene, gli abbia vietato il male, e si sia fatto uccidere da quest’ultimo per questo”. E noi pensiamo che Sayyid (Rahimahullah) abbia realizzato questa condizione poiché disse una parola giusta dinanzi ad un dirigente ingiusto, e si fece uccidere da quest’ultimo… E disse pure una parola meravigliosa poco prima della sua esecuzione, quando una guardia si stupì di vedere Sayyid contento di apprendere il suo “martirio”. Fu stupito, poiché egli non era afflitto, e nemmeno ebbe una crisi, allora quello gli chiese: “Suppongo che tu pensi di stare per morire martire? Informami, dunque, del senso del martirio per te”. Lo guardò e gli rispose così: “Il martire è colui che porta avanti in testimonianza (shahâdah) la sua anima e il suo sangue. Poiché ritiene che la Religione di Allah sia più cara della sua vita; allora offre la sua anima e la sua vita in cambio della Religione di Allah”.

 

E quest’uomo compì delle azioni e pronunciò delle parole sulle quali chiunque conosca la verità non può dubitare che provengano da un veridico pieno d’amore per Allah e il Suo Profeta, e di ardore nel sacrificio per la Sua religione. Domandiamo ad Allah di perdonarci insieme a lui.

 

E che le Benedizioni di Allah siano sul Suo Profeta e tutti i suoi Compagni. Amin.

Publié dans Fatawa

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