Regola per quanto concerne la ṣalāt dietro un ‘imām madḳalita

Publié le par Al Italî

بسم الله الرحمن الرحيم

 

حكم الصلاة خلف إمام مدخلي

 

Regola per quanto concerne la alāt dietro un ‘imām madalita

 

Šay Abū Muammad Al-Maqdisī

 

 

Domanda:


Al-Salāmu `alaykum wa-Ra
matu Allāhi wa-Barakātuhu,

 

Qual è la regola per quanto concerne la alāt dietro i madaliti – i seguaci di Rabī` Al-Madalī? Wa-Jazākumu Allāhu kulla aīr

 

(L’interrogante: Maabbat al-Jihād)

 

Risposta:

 

Al-amdu lillāhi wa-‘l-alātu wa-‘l-Salāmu `alā Rasūli Allāhi

 

Wa-Ba`d;

 

La conoscenza della regola di una cosa si basa sulla rappresentazione della sua realtà.


E la realtà della setta dei mad
aliti, è che si tratta di una setta tra i partiti affiliati ai awāghīt, i nemici dell’ahl al-aqq, tra i mujāhidīn e i sostenitori del Dīn; una setta che crede nel vassallaggio del āghūt belligerante nei confronti del Dīn di Allāh, che lo assume e lo sostiene contro i mujāhidīn, e che considera dei nemici tutti coloro che lo attaccano, appellandoli come awāriji, takfīriti, o sviati.


Come disse Ibn Al-Qayim:


ورموهمو بغيا بما الرامي به ... أولى ليـدفع عنـه فعـل الجاني


“Ingiustamente li hanno accusati con delle accuse, che dovrebbero essere nell'accusatore… per allontanare da sé l'atto del colpevole.”

 

Essi sono come dissi nella mia vecchia risālat dal titolo: “Tadhīr al-Barriyyat min alālāt al-Furqat al-Jāmiyyat wa-‘l-Madaliyyati.”[1]

 

Questi jāmiti e madaliti, e coloro che seguono la loro strada, non sono in realtà che un gruppo di deviati, di rinnegati, e di alleati ai governanti dei loro rispettivi paesi, e in particolare alla dinnastia dei Sa`ūd. Essi sono un gruppo di mašāy al-Sulān e di suoi predicatori, ma molti di essi sono suoi informatori, suoi eruditi, suoi ausiliari, o suoi alleati.


La loro realtà è stata riassunta, da molti `ulamā’ e predicatori contemporanei, in due parole:

 

هم خوارج مارقون مع الدعاة ، مرجئة زنادقة مع الطواغيت

 

“Essi sono dei awāriji rinnegati al cospetto dei predicatori, e dei murjīti eretici al cospetto dei awāghīt.”

 

E al cospetto dei predicatori sinceri sono come coloro di cui parlò Ibn `Umar (raī Allāhu `anhu):

 

شرار الخلق انطلقوا إلى آيات نزلت في الكفار فجعلوها على المؤمنين

 

"La peggior gente sono coloro che hanno applicato le āyāt discese a proposito dei kuffār, verso i credenti. “

 

E al cospetto dei awāghīt al-ukkām e dei wulātu al-umūri[2] dicono:

 

لا يضر مع الإيمان ذنب

 

"Nessun peccato nuoce all’imān."

 

E non dubito che i primi murjīti dicessero che “l’’imān è parola senza azione”; essi sono coloro di cui Sufyān Ibn `Uyaynat, quando fu interrogato sull’’irjā’, disse:


 
الإرجاء على وجهين : قوم أرجوا أمر علي وعثمان، فقد مضى أولئك. فأما المرجئة اليوم فهم يقولون الإيمان قول بلا عمل. فلا تجالسوهم ولا تؤاكلوهم ولا تشاربوهم، ولا تصلوا معهم ولا تصلوا عليهم

 

“Ci sono due tipi di ’irjā’: le persone che procrastinarono l’ordine di `Alī e di `Uthmān, ed essi si sono estinti. Riguardo ai murjīti contemporanei, essi dicono che « l’īmān è parola senza azione ». Non sedetevi con loro, non mangiate con loro, non bevete con loro, non pregate con loro, e non pregate su di loro."[3]

 

Non c’è alcun dubbio che essi siano meno lesivi dei madaliti, perché malgrado la loro corrotta definizione dell’’imān non hanno sostenuto i mušrikīn contro i muwaḥḥidīn e non si sono alleati con i awāghīt, e non hanno giustificato i legislatori e i nemici del Dīn come hanno fatto tali seguaci del Madalī, che si sono alleati con i awāghīt. Hanno introdotto un atto che nessuno introdusse prima, persino i murjīti estremisti tra i jāhmiti giammai si allearono con i rūm, né si schierarono tra le file dei crociati contro i musulmani.

 

Riguardo questi seguaci smarriti, non si sono limitati a polemizzare a sostegno del giudizio dei awāghīt, ma hanno inveito in difesa e a sostegno dei loro alleati tra i crociati, tessendo il loro elogio e invocando a loro favore, fino a sentir gridare i loro oratori dal pulpito della sacra moschea: “Allāh ricompensi l’America, il nostro bene!” In compenso li vedi scagliarsi contro i monoteisti, allungare la lingua contro i predicatori che si oppongono all’alleanza con i crociati, chiedere il loro soccorso,  rendere lecito il sangue dei dei mujāhidīn, sostenere i awāghīt del giudizio, assisterli, incitarli, ed esortarli ad uccidere e a giustiziare i mujāhidīn.


Puoi trovare i dettagli di questo nella mia risālat sopra citata, esperibile su questo sito benedetto.


In sostanza, colui che riconosce in questo gruppo e nella sua propaganda queste malsane qualità, non dovrebbe pregare dietro di esso, senza alcuna pietà e considerazione, perché esso è un partito del
āghūt e di suoi ‘anār, anche se portano il turbante ed hanno la barba lunga.


Questo è come disse l’’Imām ‘A
mad quando fu interrogato a proposito del murjīta che fa propaganda:

 

أي والله يُجفى ويُقصى

 

“Per Allāh lo si abbandona e lo si allontana."

 

Quanto agli ignoranti e alla massa, che sono stati tratti in inganno da essi, ma che non invitano a seguirli, si deve mostrar loro la verità e allontanare da loro le ambiguità, e se persistono con le loro falsità, non si deve pregare dietro di loro. Dal momento che essi sono peggio dei jāhmiti, dietro i quali l’’Imām ‘Amad vietò di pregare.


Puoi trovare i dettagli e le prove di questo nel nostro libro “Tu
fat al-‘Abrār fī ‘akām masājid al-irār.[4]


Fonte:
http://www.tawhed.ws/FAQ/pr?qid=3370

 

 


[1] http://www.tawhed.ws/r?i=z8k2hrad

[2] “I detentori dei vini”, gioco di parole con “wulātu al-‘Umūri”.

[3] Riferito da Al-abarī in “Tahdhīb Al-Āthār” (2/181).

[4] http://www.tawhed.ws/dl?i=16081001

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