Il takfīr nei confronti di un musulmano

Publié le par Al Italî

بسم الله الرحمن الرحيم

   

Il takfīr nei confronti di un musulmano  [1]

   

Dalla prospettiva degli ‘aī’mma della da`wat del Najd

 

الحمد لله ربّ العالمين، والصلاة والسلام على نبينا محمد وعلى آله وصحبه أجمعين.

 

 6047 - حَدَّثَنَا مُحَمَّدُ بْنُ بَشَّارٍ حَدَّثَنَا عُثْمَانُ بْنُ عُمَرَ حَدَّثَنَا عَلِىُّ بْنُ الْمُبَارَكِ عَنْ يَحْيَى بْنِ أَبِى كَثِيرٍ عَنْ أَبِى قِلاَبَةَ أَنَّ ثَابِتَ بْنَ الضَّحَّاكِ وَكَانَ مِنْ أَصْحَابِ الشَّجَرَةِ حَدَّثَهُ أَنَّ رَسُولَ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم – قَالَ : مَنْ حَلَفَ عَلَى مِلَّةٍ غَيْرِ الإِسْلاَمِ فَهْوَ كَمَا قَالَ ، وَلَيْسَ عَلَى ابْنِ آدَمَ نَذْرٌ فِيمَا لاَ يَمْلِكُ ، وَمَنْ قَتَلَ نَفْسَهُ بِشَىْءٍ فِى الدُّنْيَا عُذِّبَ بِهِ يَوْمَ الْقِيَامَةِ ، وَمَنْ لَعَنَ مُؤْمِنًا فَهْوَ كَقَتْلِهِ ، وَمَنْ قَذَفَ مُؤْمِنًا بِكُفْرٍ فَهْوَ كَقَتْلِهِ . 

 

  6047 – Ci riferì Muammad Ibn Baššār: ci riferì `Uthmān Ibn `Umar: ci riferì `Alī Ibn Al-Mubārak, [che udì] da Yayā Ibn ‘Abī Kathīr, [che udì] da ‘Abī  Qilābat, che Thābit Ibn Al-aḥḥāk – il quale era tra i compagni dell’albero[2] – gli riferì che il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – disse: “colui che giura per una religione diversa dall’Islām, egli è come ha detto[3], e non si addice al figlio di Ādam (n.d.t. l’uomo) giurare per qualcosa che non gli è consentito. Chi si uccide con qualcosa nel mondo terreno, sarà torturato con essa nel Giorno delle Resurrezione[4]. Se qualcuno ha maledetto un credente, è come se lo avesse ucciso, e se qualcuno ha accusato di kufr un credente è come se lo avesse ucciso.” (aī Al-Buārī)

 

   - 6104 حَدَّثَنَا إِسْمَاعِيلُ قَالَ حَدَّثَنِى مَالِكٌ عَنْ عَبْدِ اللَّهِ بْنِ دِينَارٍ عَنْ عَبْدِ اللَّهِ بْنِ عُمَرَ - رضى الله عنهما - أَنَّ رَسُولَ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم – قَالَ :  أَيُّمَا رَجُلٍ قَالَ لأَخِيهِ  يَا كَافِرُ . فَقَدْ بَاءَ بِهَا أَحَدُهُمَا .

 

  6104 – Ci riferì ‘Ismā `īl: mi riferì Mālik, da `Abd Allāh Ibn Dīnār, da `Abd Allāh Ibn `Umar – Che Allāh sia soddisfatto di loro – che il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – disse: “Ogni volta che un uomo dice a suo fratello “o kāfir!” [l’accusa] ricade su uno di loro due.”[5] (aī Al-Buārī)

 

Disse Šay `Abd Allāh Ibn `Abd Al-Raman ‘Abū Buaīn رحمه الله  :

 

 وقد صرح طائفة من العلماء: أنه إذا قال ذلك متأولا،   لا يكفر، ونقل ابن حجر الهيتمي عن طائفة من الشافعية، أنهم صرحوا بكفره إذا لم   يتأول، فنقل عن المتولي أنه قال: إذا قال لمسلم: يا كافر، بلا تأويل كفر قال: وتبعه   على ذلك جماعة. واحتجوا بقوله صلى الله عليه وسلم: " إذا قال الرجل لأخيه يا كافر،   فقد باء بها أحدهما "  والذي رماه به مسلم، فيكون هو كافرا، قالوا: لأنه سمى   الإسلام كفرا؛ وتعقب بعضهم هذا التعليل، وهو قولهم: إنه سمى الإسلام كفرا، فقال  : هذا المعنى لا يفهم من لفظه، ولا هو مراده، إنما مراده ومعنى لفظه: إنك لست على دين   الإسلام، الذي هو حق، وإنما أنت كافر، دينك غير الإسلام، وأنا على دين الإسلام،   وهذا مراده بلا شك. لأنه إنما وصف بالكفر الشخص، لا دين الإسلام، فنفى عنه كونه على   دين الإسلام، فلا يكفر بهذا القول، وإنما يعزر بهذا السب الفاحش، بما يليق به؛   ويلزم على ما قالوه أن من قال لعابد: يا فاسق، كفر، لأنه سمى العبادة فسقا، ولا   أحسب أحدا يقوله، وإنما يريد: إنك تفسق، وتفعل مع عبادتك ما هو فسق، لا أن عبادتك   فسق، انتهى. وظاهر كلام النووي في شرح مسلم، يوافق ذلك   .

 

“Un gruppo di `ulamā’ sostengono che se egli ha detto ciò a causa di un errore interpretativo, non commette kufr. Ibn ajar Al-Haytamī, riferisce che un gruppo [di `ulamā’] della šāf`iyat, sostengono che egli commetta kufr anche nel caso in cui abbia fatto un errore interpretativo; essi riferiscono che Al-Mutawallī disse: “Quando egli dice al musulmano: o kāfir! Senza fare un errore interpretativo, commette kufr.” Disse: “un gruppo [di `ulamā’] hanno concordato su questo, adducendo come prova la sua [del Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine –] dichiarazione: “Ogni volta che un uomo dice a suo fratello “o kāfir!” [l’accusa] ricade su uno di loro due.” Se colui che lancia l’accusa è un musulmano, egli diviene un kāfir, ed essi sostengono:  “perché costui ha definito kufr l’Islām.”Alcuni di loro hanno criticato questa motivazione, e a proposito della dichiarazione “perché costui ha definito kufr l’Islām” hanno detto: “questo significato non si ricava dall’espressione [del adīth],ed egli non ha sostenuto questo [i.e. non ha rifiutato l’Islām],” ma quel che ha voluto intendere, e il significato dell’espressione [del adīth] è: ”invero tu non fai parte dell’Islām, che è la Vera Religione, ma sei un kāfir, la tua religione non è l’Islām, mentre io faccio parte dell’Islām.” Questo è quel che ha voluto intendere, senza ombra di dubbio. Poiché egli ha descritto il kufr dell’individuo, e non l’Islām; ha negato che egli faccia parte dell’ Islām, e non ha commesso kufr a causa di questa dichiarazione. Dovrebbe tuttavia essere punito per questo insulto abominevole, in modo adeguato. Inoltre, ciò (i.e. la loro dichiarazione) implica, che chi dice ad un adoratore [di Allāh]: “o perverso!” commette kufr, poiché costui ha definito kufr il culto. Non penso qualcuno possa sostenere questo. Egli ha voluto dire: “invero tu sei un perverso! E hai commesso delle perversità nel tuo culto, e non che il tuo culto sia un culto perverso.” Fine citazione. Anche l’enunciato del Nawawī in “Šar Muslim” sembra concorde rispetto a quanto sostenuto.”

 

   6259 – حَدَّثَنَا يُوسُفُ بْنُ بُهْلُولٍ حَدَّثَنَا ابْنُ إِدْرِيسَ قَالَ حَدَّثَنِى حُصَيْنُ بْنُ عَبْدِ الرَّحْمَنِ عَنْ سَعْدِ بْنِ عُبَيْدَةَ عَنْ أَبِى عَبْدِ الرَّحْمَنِ السُّلَمِىِّ عَنْ عَلِىٍّ - رضى الله عنه - قَالَ بَعَثَنِى رَسُولُ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم - وَالزُّبَيْرَ بْنَ الْعَوَّامِ وَأَبَا مَرْثَدٍ الْغَنَوِىَّ وَكُلُّنَا فَارِسٌ فَقَالَ « انْطَلِقُوا حَتَّى تَأْتُوا رَوْضَةَ خَاخٍ، فَإِنَّ بِهَا امْرَأَةً مِنَ الْمُشْرِكِينَ مَعَهَا صَحِيفَةٌ مِنْ حَاطِبِ بْنِ أَبِى بَلْتَعَةَ إِلَى الْمُشْرِكِينَ » . قَالَ  فَأَدْرَكْنَاهَا تَسِيرُ عَلَى جَمَلٍ لَهَا حَيْثُ قَالَ لَنَا رَسُولُ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم - قَالَ قُلْنَا  أَيْنَ الْكِتَابُ الَّذِى مَعَكِ قَالَتْ  مَا مَعِى كِتَابٌ . فَأَنَخْنَا بِهَا ، فَابْتَغَيْنَا فِى رَحْلِهَا فَمَا وَجَدْنَا شَيْئًا ، قَالَ صَاحِبَاىَ  مَا نَرَى كِتَابًا. قَالَ قُلْتُ  لَقَدْ عَلِمْتُ مَا كَذَبَ رَسُولُ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم - وَالَّذِى يُحْلَفُ بِهِ لَتُخْرِجِنَّ الْكِتَابَ أَوْ لأُجَرِّدَنَّكِ . قَالَ  فَلَمَّا رَأَتِ الْجِدَّ مِنِّى أَهْوَتْ بِيَدِهَا إِلَى حُجْزَتِهَا وَهْىَ مُحْتَجِزَةٌ بِكِسَاءٍ فَأَخْرَجَتِ الْكِتَابَ - قَالَ - فَانْطَلَقْنَا بِهِ إِلَى رَسُولِ اللَّهِ -  صلى الله عليه وسلم - فَقَالَ « مَا حَمَلَكَ يَا حَاطِبُ عَلَى مَا صَنَعْتَ » . قَالَ  مَا بِى إِلاَّ أَنْ أَكُونَ مُؤْمِنًا بِاللَّهِ وَرَسُولِهِ ، وَمَا غَيَّرْتُ وَلاَ بَدَّلْتُ ، أَرَدْتُ أَنْ تَكُونَ لِى عِنْدَ الْقَوْمِ يَدٌ يَدْفَعُ اللَّهُ بِهَا عَنْ أَهْلِى وَمَالِى ، وَلَيْسَ مِنْ أَصْحَابِكَ هُنَاكَ إِلاَّ وَلَهُ مَنْ يَدْفَعُ اللَّهُ بِهِ عَنْ أَهْلِهِ وَمَالِهِ . قَالَ « صَدَقَ فَلاَ تَقُولُوا لَهُ إِلاَّ خَيْرًا » . قَالَ فَقَالَ عُمَرُ بْنُ الْخَطَّابِ  إِنَّهُ قَدْ خَانَ اللَّهَ وَرَسُولَهُ وَالْمُؤْمِنِينَ ، فَدَعْنِى فَأَضْرِبَ عُنُقَهُ . قَالَ فَقَالَ « يَا عُمَرُ وَمَا يُدْرِيكَ لَعَلَّ اللَّهَ قَدِ اطَّلَعَ عَلَى أَهْلِ بَدْرٍ فَقَالَ اعْمَلُوا مَا شِئْتُمْ فَقَدْ وَجَبَتْ لَكُمُ الْجَنَّةُ » . قَالَ  فَدَمَعَتْ عَيْنَا عُمَرَ وَقَالَ  اللَّهُ وَرَسُولُهُ أَعْلَمُ .

 

  6259 – Ci riferì Yūsuf Ibn Buhlūl: ci riferì Ibn ‘Idrīs che disse: mi riferì usayn Ibn `Abd Al-Raman, da Sa`d Ibn `Ubaydat, da ‘Abī `Abd Al-Raman Al-Sulamī, da `Alī – Che Allāh sia soddisfatto di lui –  che disse: il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – mi mandò, e Al-Zubayr Ibn Al-`Awwām e ‘Abī Marthad, eravamo tutti cavalieri, e disse: “proseguite fino a raggiungere Rawat ā, dove c’è un donna degli idolatri che ha con se una lettera che āib Ibn ‘Abī Balta`at indirizzò agli idolatri.” E disse: “così la raggiungemmo mentre stava procedendo con il suo cammello dove ci disse il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – [le] dicemmo: “dov’è il libro che porti con te?” Ed ella disse: “non ho alcun libro con me.” Così facemmo inginocchiare il suo cammello, e rovistammo nella sua bisaccia, ma non trovammo nulla. Dissero i miei compagni: “non vediamo alcun libro.”  Dissi: “io so [per certo] che il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – non ha mentito, e giuro che o tira fuori il libro, o ti spoglio. Quando vide che facevo sul serio, pose la mano nella cintola, poiché aveva una cintola legata all’abito, e tirò fuori il libro. Così proseguimmo con essa verso il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – e [il Messaggero] disse [rivolgendosi ad āib]: “o āib! Che cosa avete realizzato da quel che è accaduto?” Disse [āib]: “nulla ad esclusione del fatto che credo in Allāh e nel Suo Messaggero, e non ho cambiato né modificato [il credo]. Volevo favorire il popolo [degli idolatri], cosicchè Allāh difendesse la mia famiglia e i miei beni, e non c’è nessuno dei tuoi compagni qui, eccetto colui attraverso il quale Allāh protegge la sua famiglia e i suoi beni.”[6] Disse: “ha detto la verità, e non ha detto di lui che bene.” E disse `Umar Ibn Al-aṭṭāb: “invero egli ha tradito Allāh, il suo Messaggero, e i credenti. Permettetemi di torcergli il collo.”[7] E disse [il Messaggero]: “o `Umar! Che ne sai, forse Allāh ha preso in considerazione la gente di Badr.” E disse: “fate quello che volete, io vi ho aggiudicato il paradiso.” Così `Umar pianse e disse: “Allāh e il Suo Messaggero ne sanno di più.”[8] (aī Al-Buārī)

 

Disse Ibn Qayyim a proposito di questo adīth:

 

وَفِيهَا : أَنّ الرّجُلَ إذَا نَسَبَ الْمُسْلِمَ إلَى النّفَاقِ وَالْكُفْرِ مُتَأَوّلا وَغَضَبًا لِلّهِ وَرَسُولِهِ وَدِينِهِ لَا لِهَوَاهُ وَحَظّهِ فَإِنّهُ لَا يَكْفُرُ بِذَلِكَ بَلْ لَا يَأْثَمُ بِهِ بَلْ يُثَابُ عَلَى نِيّتِهِ وَقَصْدِهِ وَهَذَا بِخِلَافِ أَهْلِ الْأَهْوَاءِ وَالْبِدَعِ فَإِنّهُمْ يُكَفّرُونَ وَيُبَدّعُونَ لِمُخَالَفَةِ أَهْوَائِهِمْ وَنِحَلِهِمْ وَهُمْ أَوْلَى بِذَلِكَ مِمّنْ كَفّرُوهُ وَبَدّعُوهُ

 

  “ Esso implica: che se un uomo accusa un musulmano di ipocrisia o di kufr a causa di un errore interpretativo o in difesa di Allāh, del suo Messaggero, e della sua Religione, e non per passione o per godimento, così facendo non commette kufr, né commette un peccato, ma sarà ricompensato secondo la sua intenzione ed il suo proposito, contrariamente alla gente che agisce per passione e agli innovatori che considerano kuffār o innovatori tutti quelli che si oppongono ai loro desideri, ed essi sono i primi che meritano di essere considerati dei kuffār e degli eretici. “

 

Disse Šay `Abd Al-Laīf Ibn `Abd Al-Raman رحمه الله  :

 

إن كان المكفر لبعض صلحاء الأمة متأولا مخطئا، وهو ممن يسوغ له التأويل، فهذا وأمثاله ممن رفع عنه الحرج والتأثيم، لاجتهاده، وبذل وسعه، كما في قصة حاطب بن أبي بلتعة؛ فإن عمر رضي الله عنه وصفه بالنفاق، واستأذن رسول الله صلى الله عليه وسلم في قتله، فقال له رسول الله صلى الله عليه وسلم "وما يدريك أن الله اطلع على أهل بدر، فقال: اعملوا ما شئتم فقد غفرت لكم". و مع ذلك فلم يعنف عمر على قوله لحاطب: إنه قد نافق... وأما إن كان المكفر لأحد من هذه الأمة، يستند في تكفيره له إلى نص وبرهان، من كتاب الله وسنة نبيه، وقد رأى كفرا بواحا، كالشرك بالله، وعبادة ما سواه، والاستهزاء به تعالى أو بآياته أو رسله، أو تكذيبهم، أو كراهة ما أنزل الله من الهدى ودين الحق، أو جحد صفات الله تعالى ونعوت جلاله، ونحو ذلك، فالمكفر بهذا وأمثاله، مصيب مأجور، مطيع لله ورسوله.

 

  “Quanto a colui che fa il takfīr nei confronti di alcuni devoti della ‘Ummat a causa di una interpretazione erronea, ma che egli considera legittima, non ha pertanto commesso un peccato, a causa del suo sforzo interpretativo. Come nel racconto di āib Ibn ‘Abī Balta`at; `Umar Ibn Al-aṭṭāb – Che Allāh sia soddisfatto di lui – descrisse āib come un ipocrita, e chiese al Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – il permesso di ucciderlo, e il Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – gli disse : “forse Allāh ha preso in considerazione la gente di Badr” E disse: “fate quello che volete, io vi ho perdonati.”, sicchè `Umar non infierì ulteriormente accusando āib di essere un ipocrita... Quanto a colui che fa il takfīr nei confronti di un membro della ‘Ummat, basando il suo takfīr su un testo e su una prova del Libro di Allāh o della Sunnat del Suo Profeta, e dal momento che ha visto un kufr edivente;  come il fatto di associare ad Allāh consimili o eguali, o il fatto di adorare altro che Lui, o il fatto di ridicolizzare i Suoi Segni miracolosi o i Suoi Messaggeri, o di screditarli, o il fatto di disprezzare ciò che Allāh ha fatto discendere a partire dalla Retta Guida e dalla Vera Religione, o il fatto di rinnegare gli eccellentissimi Nomi e Attributi di Allāh, e così via. Colui che fa il takfīr nei confronti di qualcuno per questi motivi è giusto e sarà ricompensato, poichè obbediente ad Allāh ed al Suo Messaggero.”

 

Disse Šay Al-Islām Ibn Taymiyyah رحمه الله :

 

وَإِذَا كَانَ الْمُسْلِمُ مُتَأَوِّلًا فِي الْقِتَالِ أَوْ التَّكْفِيرِ لَمْ يُكَفَّرْ بِذَلِكَ كَمَا { قَالَ عُمَرُ بْنُ الْخَطَّابِ لِحَاطِبِ بْنِ أَبِي بلتعة : يَا رَسُولَ اللَّهِ دَعْنِي أَضْرِبُ عُنُقَ هَذَا الْمُنَافِقِ فَقَالَ النَّبِيُّ صَلَّى اللَّهُ عَلَيْهِ وَسَلَّمَ إنَّهُ قَدْ شَهِدَ بَدْرًا وَمَا يُدْرِيك أَنَّ اللَّهَ قَدْ اطَّلَعَ عَلَى أَهْلِ بَدْرٍ فَقَالَ اعْمَلُوا مَا شِئْتُمْ فَقَدْ غَفَرْت لَكُمْ ؟ }  


 “Quando un musulmano combatte [un musulmano] o fa il takfīr [nei confronti di un altro musulmano]  a causa di un errore interpretativo, non commette in tal modo kufr. Come nel caso di `Umar Ibn Al-
aṭṭāb – Che Allāh sia soddisfatto di lui – il quale chiese al Messaggero di Allāh – Su di lui la pace e le preghiere divine – a proposito di āib Ibn ‘Abī Balta`at: “O Messaggero di Allāh! Permettetemi di mozzare la testa a questo ipocrita”, e il Profeta – Su di lui la pace e le preghiere divine – disse:  "Fu presente a Badr, forse Allāh ha preso in considerazione la gente di Badr.” E disse: “fate quello che volete, io vi ho perdonati.”  
 

والحمد لله الذي بنعمته تتم الصالحات

 


[1] L’accusa di miscredenza (kufr كفر) o la pubblica scomunica.

[2] I ‘compagni dell’albero’ (‘aṣḥāb al-Šajarah أَصْحَاب الشَّجَرَة ) sono coloro che presero parte al ‘giuramento di fedeltà’ (bay`at al-Riwān بَيْعَة الرِّضْوَان) a Muammad – صلى الله عليه وسلم – sotto un albero, situato nella località di Al-udabiyat. Allāh – سبحانه وتعالى –  disse: لَّقَدْ رَضِيَ اللَّهُ عَنِ الْمُؤْمِنِينَ إِذْ يُبَايِعُونَكَ تَحْتَ الشَّجَرَةِ “Allāh si compiacque dei credenti, quando giurarono fedeltà sotto l’albero.” E il Profeta Muammad – صلى الله عليه وسلم – disse: لاَ يَدْخُلُ النَّارَ أَحَدٌ مِمَّنْ بَايَعَ تَحْتَ الشَّجَرَةِ “Nessuno di coloro che giurarono fedeltà sotto l’albero entrerà nell’inferno”.

[3] Vale a dire: che egli è un seguace di tale religione, anche se ha giurato il falso.

[4] Si tramanda da Abī Hurayrat – رضى الله عنه – che il Messaggero di Allāh – صلى الله عليه وسلم  – disse: الذي يخنق نفسه يخنقها في النار، والذي يطعن نفسه يطعنها في النار “Chi si impicca si impiccherà nel fuoco, e chi si pugnala si pugnalerà nel fuoco.”

[5] E in un'altra narrazione: من قال لأخيه يا عدو الله وليس كذلك حار عليه  “Chi dice a suo fratello: “O nemico di Allah”, ed egli non è tale, (l’accusa) gli si riversa contro”.

[6] In un'altra versione riferita da Al-Buārī, il Messaggero di Allāh – صلى الله عليه وسلم – disse [rivolgendosi ad āib]: ‏ يَا حَاطِبُ، مَا هَذَا ‏ “O āib! Che cos’è questo?” E disse [āib]: يَا رَسُولَ اللَّهِ، لاَ تَعْجَلْ عَلَىَّ، إِنِّي كُنْتُ امْرَأً مُلْصَقًا فِي قُرَيْشٍ، وَلَمْ أَكُنْ مِنْ أَنْفُسِهَا، وَكَانَ مَنْ مَعَكَ مِنَ الْمُهَاجِرِينَ لَهُمْ قَرَابَاتٌ بِمَكَّةَ، يَحْمُونَ بِهَا أَهْلِيهِمْ وَأَمْوَالَهُمْ، فَأَحْبَبْتُ إِذْ فَاتَنِي ذَلِكَ مِنَ النَّسَبِ فِيهِمْ أَنْ أَتَّخِذَ عِنْدَهُمْ يَدًا يَحْمُونَ بِهَا قَرَابَتِي، وَمَا فَعَلْتُ كُفْرًا وَلاَ ارْتِدَادًا وَلاَ رِضًا بِالْكُفْرِ بَعْدَ الإِسْلاَمِ “O Messaggero di Allāh! Non affrettarti a giudicarmi, ero un uomo molto legato ai Quraīš, ma non ero dei loro [i.e. del loro clan], e c’erano altri emigranti con te, nei pressi di Makkah, che avrebbero protetto le loro famiglie e i loro beni, così, a causa del torto da me commesso verso la mia stirpe ho voluto rimediare, favorendoli, in modo che potessero proteggere i miei famigliari. E non l’ho fatto per kufr o per apostasia, né per accettazione del kufr, dopo l’Islām.”

[7] E in un'altra versione `Umar Ibn Al-aṭṭāb – رضى الله عنه – disse: يَا رَسُولَ اللَّهِ دَعْنِي أَضْرِبْ عُنُقَ هَذَا الْمُنَافِقِ “O Messaggero di Allāh! Permettetemi di mozzare la testa a questo ipocrita.”

[8] Per consultare altre versioni di questo adīth vedansi: aī Al-Buārī (3007, 4272, 4890, 6259), aī Muslim (4550), Sunan Abū Dāwud (3279), Sunan Al-Tirmidhī (3305), Musnad ‘Amad (3/350), Musnad ‘Abū Ya`lā (4/182), aī Ibn ibbān (11/121), Musnad Bazār (1/308), Mustadarak Al-ākim (4/87) Al-‘Aādīth Al-Mutārat Al-iyā’ (1/286) e altri.

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